È stato l'ultimo a seguire la Polisportiva Gaeta ad Ischia, nel commiato dal campionato di serie D, e il primo a "battezzare" la neonata Mistral in Terza Categoria.
Ciro Cristiano, storico tifoso gaetano, ha macinato chilometri rincorrendo e sostenendo in ogni lembo dello stivale il nome della città che lo ha "adottato", sempre in prima linea al di là di ogni steccato.
"Con il Gaeta è stato amore a prima vista" - evidenzia subito Ciro. "Nel mio primo ricordo, però, la squadra del golfo venne a giocare contro la Grumese. "Ed io - prosegue lo storico fan - mi trovavo in tribuna a tifare per la squadra del mio Paese d'origine".
Il solito filo rosso che lega passioni e sentimenti. Uomini e pallone, un binomio imprescindibile capace di rendere magiche anche "semplici" gare vissute nei più remoti campi di terra battuta.
"Un aneddoto sulle trasferte affrontate? Quando andammo a Francavilla in Sinna e fummo accolti da uno spiegamento senza eguali di forze dell'ordine. I poliziotti presenti ci chiesero con insistenza quando sarebbero arrivati i numerosi e temuti ultras gaetani, ma alla fine dovettero rassegnarsi a "sorvegliare" tre tifosi e un cane"- rimarca tradendo un sorriso Ciro.
La Coppa Italia vinta contro il Boville, l'esodo dei tifosi nella capitale. E poi i recenti derby con il Formia, l'epopea della Mistral e la naturale evoluzione nell'attuale Gaeta.
"La finale di Coppa resterà impressa nella mia memoria così come in quella di molti tifosi, ma uno spazio importante nel baule dei dolci ricordi viene occupato anche dai recenti derby vinti con il Formia in Eccellenza, in particolar modo quello del gol all'ultimo minuto siglato da Mariniello nel nostro stadio".
Un uomo di calcio a tutto tondo, capace di attraversare più epoche, assaporando sia l'epica del pallone vintage che quella dei tempi moderni.
"La mia personale "Hall of fame? Vitale su tutti, poi Speranza e Marzullo. Ma - sottolinea Cristiano - Franco Albano per il suo spessore umano e Samuele Leccese per la "gaetanita'" rientrano di diritto nel mio personale pantheon".
E per finire un auspicio sul presente. "Mi auguro - conclude - che le squadre di Gaeta un giorno possano unirsi per essere sempre più competitive e seguite, ripercorrendo così le orme di chi ha portato in giro con fedeltà e orgoglio il nostro nome in ogni parte d'Italia".
Proprio come Ciro: il giramondo con il cuore a forti tinte biancorosse.
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