Il suo sinistro volante aveva aperto la "battaglia" di Montespaccato, inaugurando la girandola di emozioni di una gara appassionante e vibrante, in cui il Gaeta ha mostrato - ancora una volta - di poter sopperire a qualsiasi evento avverso, tirando fuori gli artigli e un cuore immenso.

Alessandro De Costanzo, giramondo del pallone con un campionato di Eccellenza vinto a Tivoli spalla a spalla con Capitan Del Duca, si è preso la scena e adesso vuole condurre il suo Gaeta verso le parti nobili della graduatoria.
D) Alessandro siete reduci da un'autentica battaglia sportiva contro una rivale diretta. Alla fine c'è più il rammarico per i due punti sfumati o l'orgoglio per aver ottenuto un buon risultato fuori casa in un contesto difficile.
R) Siamo usciti dal campo consci della grande prestazione e con un pizzico di rammarico per la gestione di alcuni frammenti di partita, soprattutto dopo il vantaggio. Il Montespaccato è senza dubbio una delle compagini più forti del girone, e questo valorizza ancor di più il pareggio colto in inferiorità numerica, anche grazie al rigore parato da Saglietti a Damiani.
D) Domenica altro big match contro la Lodigiani, unica squadra imbattuta (insieme al Ferentino) del girone . Cosa temete maggiormente dei romani?
R) Sarà una partita sulla falsariga di quella con il Montespaccato, contro un'altra concorrente diretta. Rispettiamo le loro qualità, ma credo che la nostra squadra non debba preoccuparsi di nessuno, dando il massimo in campo e preparando la gara lavorando sodo durante gli allenamenti. Il resto è solo una logica conseguenza dei sacrifici settimanali.
D) Si prevede un campionato super equilibrato, con molte squadre impegnate nella lotta al vertice. Cosa credi possa fare la differenza alla fine della stagione?
R) La voglia di vincere e di non lasciare nulla per strada. Abbiamo battuto l'UniPomezia disputando una partita di alto spessore sotto ogni punto di vista, poi con il Campus Eur - forse per un calo di tensione - abbiamo perso punti preziosi. Sotto questo aspetto possiamo e dobbiamo migliorare, perché l'equilibrio regnerà sovrano e ogni gara presenterà insidie e "trappole" di ogni genere.
D) Capitolo Coppa, mercoledì il ritorno con l'Arce dopo il confortante successo in Ciociaria.
Credi che alla fine possa rivelarsi una risorsa importante sia per lo spazio offerto ai calciatori che per il prestigio del club?
R) Il percorso in Coppa Italia è un'opportunità, sia per la società che per noi calciatori. Consente a tutti i membri della rosa di mettersi in mostra ed "amalgamarsi" nello spogliatoio, oltre ad offrirci la possibilità di affrontare grandi squadre con le nostre identiche ambizioni. Il campionato resta l'obiettivo prioritario, parallelamente all'avventura in Coppa che può rivelarsi esaltante e stimolante.
D) Nonostante la giovane età hai accumulato esperienze in molte piazze anche prestigiose. Qual è il tuo rapporto con la città di Gaeta?
R) Da due anni indosso la maglia biancorossa con l'orgoglio e la responsabilità di chi vuole conseguire traguardi prestigiosi. A Gaeta mi trovo bene con tutti, dallo staff tecnico a quello dirigenziale. E mi auguro di poter proseguire la mia avventura al "Riciniello" il più a lungo possibile.
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