Le corse a perdifiato dalla sua area verso quella avversaria sono ormai divenute il marchio di fabbrica di uno dei veterani di questo Gaeta 2.0

Benedetto Di Vito è - all'occorrenza - l'estremo baluardo difensivo e il primo attaccante; quasi sempre però l'ultimo ad arrendersi, tanto indomito in campo quanto riflessivo fuori.
Un punto di riferimento per i compagni, una risorsa preziosa per mister Mancone.
D) Tre vittorie consecutive, l'ultima nel big match contro l'imbattuto UniPomezia. Quale peso assume - sotto l'aspetto psicologico - il trionfo del "Riciniello" contro una rivale diretta.
R) Sicuramente abbiamo dato un segnale importante all'intero campionato, oltre che a noi stessi, soprattutto sotto l'aspetto dell'autostima.
Conosciamo il nostro valore, ma dopo domenica abbiamo acquisito la consapevolezza che lavorando bene possiamo toglierci ancora tante soddisfazioni.
D) La prossima sfida sarà in trasferta con il Campus Eur. Sulla carta un match molto più complesso rispetto a quanto non dica la classifica attuale.
R) Contro la squadra di Di Rocco sarà tutt’altro che una partita facile. Sappiamo quali e quante sono le qualità dei loro singoli, e di come sono in grado di mettere in pratica i dettami tattici del mister, che già l'anno scorso si dimostrò un ottimo allenatore mettendoci in difficoltà.
Proprio per questo sarà fondamentale tornare a casa con una grande prestazione, per continuare il percorso virtuoso intrapreso da qualche settimana.
D) Terza stagione a Gaeta. Una crescita esponenziale condita da prestazioni personali di spessore, assist e gol: ti sei dato un obiettivo individuale e/o collettivo da raggiungere?
R) Qui mi sono immediatamente trovato bene, perché ho tutto quello di cui ho bisogno: una società seria composta da persone perbene, uno staff tecnico professionale e l'affetto dell'ambiente. Sinceramente non mi pongo limiti e credo non debba farlo neanche la squadra.
D) In campionato siete a ridosso del vertice, in Coppa, invece, affronterete l'Arce negli ottavi. Con quale spirito affronterete la manifestazione tricolore, a partire dall'imminente doppio confronto con i ciociari.
R) Molti a torto snobbano la Coppa Italia Regionale, non prendendo in considerazione gli enormi vantaggi derivanti dal successo finale.
Avendo avuto il privilegio di vincerla e di raggiungere le semifinali della fase nazionale, - al di là delle emozioni che si possono vivere affrontando squadre prestigiose provenienti da tutta ltalia - , esiste la concreta possibilità offerta alla vincente di accedere direttamente in Serie D.
Senza tralasciare il minutaggio per i calciatori meno impiegati in campionato, ma non per questo di caratura inferiore rispetto ai "titolari".
D) In questo inizio avete dimostrato una grande coesione sia campo che all'interno dello spogliatoio, venendo sempre fuori da squadra nei momenti difficili.
Quanto potrà risultare determinante nel prosieguo dell'annata l'unione evidenziata in queste prime partite?
R) Il gruppo è la nostra forza principale. Non è retorica, ma la pura verità. Al Gaeta ci sono prima di tutto uomini veri e dopo calciatori, accomunati dal piacere di stare insieme e lottare uniti per gli obiettivi prefissati.
Più che una squadra ci consideriamo una grande famiglia, in grado di accogliere ed integrare anche le nuove leve per renderle parte attiva del nostro ambizioso progetto.
© Tutti i diritti riservati - è concessa la condivisione purché venga menzionata la fonte.
Comments